Una svolta copernicana?

Recensione in italiano di Claudio Cassetti a
“Quanto umanamente possibile, per un rinnovamento della cultura della memoria in Germania”, una pubblicazione di Dana Giesecke e Harald Welzer (2013)

Abstract:
Quanto umanamente possibile
è una parte del titolo di una pubblicazione di due psicologi sociali, Dana Giesecke e Harald Welzer che in Germania ha suscitato un largo eco. Si tratta di una critica radicale verso la cultura e la pedagogia del ricordo del terzo Reich e dell’olocausto e verso i suoi luoghi preferenziali, i memoriali dei campi e i testimoni del tempo. Gli autori propongono invece una nuova pedagogia centrata su nuovi luoghi e su contenuti diversi e più consoni al presente, in primo luogo su una futura “casa delle possibilità umane”. In questo saggio cerco di riassumere a grandi linee il contenuto del libro ma soprattutto di trarne indicazioni utili anche per chi non condivide la radicalità di queste critiche. E lo faccio dal punto di vista del mio lavoro quotidiano su questi temi come guida a Berlino e in Germania, per un pubblico che non si riduce agli studenti delle scuole. Arrivo alla conclusione che queste indicazioni utili per tutti possono essere lo sforzo di dare più spazio ai luoghi della normalità rispetto ai memoriali dei campi, ai presunti spettatori rispetto alle chiare vittime e carnefici, alla contraddittorietà delle situazioni dentro le biografie rispetto al rischio (inevitabile ma negativo) delle letture moraleggianti.

Per leggere tutto il saggio di 8 pagine cliccate su Absatz Welzer IT

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