tra violenza e resistenza

“La neve in Italia é alta fino a lá“ così Anton, il figlio del sindacalista
Johann Schmaus, urlava alzando il braccio teso verso
le SA del suo quartiere che passavano dall’altra parte della strada

“Le torture erano tali che nella cappella si trovavano brani di carne e di cervello e pozze di sangue che trapelavano da sotto la porta” Le tracce invisibili di questi orrori e delle persone che li hanno sofferti o perpetrati sono percepibili in questo piccolo ex carcere, luogo principale della cosiddetta “settimana di sangue” in uno dei piú grandi quartieri di Berlino, Treptow-Köpenick. Lì nel giugno 1933 le SA del quartiere scatenarono una eruzione di violenza contro i nemici politici veri o presunti tali, nel corso dell’ ultima grande purga politica il cui obiettivo iniziale era anche l’estrema destra non nazista e in questo modo il compimento della violentissima presa del potere nazionalsocialista. Un luogo affascinante, ma anche piccolo e quindi non dispersivo, per capire meglio non solo momenti centrali e complessi del mutamento di ogni società ma anche per accostarsi all´esperienza della famiglia Schmaus e di altre persone come noi, anche di chi vive oggi in quel quartiere http://www.gedenkstaette-koepenicker-blutwoche.org/de/geschichte/info-italiano.html

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